Come volevasi dimostrare. E’ bella ma ancora non bravissima nei giochi di palazzo, la vicesindaco Alessandra. Il “suo” sindaco, il diabolico Achille, voleva farle passare una brutta settimana e ci è riuscito, anche se solo in parte. La figuraccia sul caro-mense gliel’ha rifilata in pieno, complice un’opposizione Pdl a caccia di tempeste in un bicchier d’acqua. Ma nel rovinargli il mini-killeraggio ci si è messa di mezzo un’inaspettata Lilli Gruber, che giovedì sera ti va a confezionare una puntata di Otto e mezzo su La7 che pareva fatta apposta per lanciare nell’empireo nazionale la giovane promessa femminile del Pd veneto (a proposito: è stata chiara, tagliente, efficace, ha bucato il video).
A beneficio di chi ha le fette di salame sugli occhi, per spiegare l’esito del panino-gate ci limitiamo ad osservare come si è mosso Variati. Ha lasciato che il caso deflagrasse sulla stampa, tenendo un assoluto, assordante silenzio per giorni e giorni. Passi per i gazebi di Abalti e Franzina, attaccare l’amministrazione è il loro mestiere e un po’ di contestazione se le doveva pur beccare, la “sleale” Alessandra. Ma che il sindaco non sia scattato a organizzare la controffensiva quando i genitori hanno schierato ben 3 mila firme, che sono un bel gruzzolo elettorale, questo proprio non torna e conferma la precisa scelta punitiva di Achille e del fido portavoce Jacopo di dare una lezione alla Moretti. Intanto la poveretta tentava di correggere la rotta chiamando in causa i presidi, minimizzando l’annuncio della stretta, mantenendo un profilo basso. Ma alla fine, ieri mattina, ha dovuto sottoporsi a un’umiliante lavata di capo in pubblico, affiancando Variati in una conferenza stampa in cui questi, il capo indiscusso e risolutore delle gaffes dei suoi assessori, chiudeva in quattro e quattr’otto la querelle parlando di finanziamenti di Cariverona e di un aiutino dalla ditta ristoratrice, condendo il tutto con il ricorso al volontariato, che fa sempre breccia nell’immaginario cattolico e nelle tasche dei contribuenti in difficoltà. Una soluzione perfetta, che accontenta le famiglie, azzera la polemica e avvolge la sua figura – ripeto: la sua – dell’aura di chi arriva e mette a posto le cose in due minuti. La Moretti, infatti, era funerea, sembrava a lutto. Sconfessata platealmente, le resta però la non magra consolazione del trionfo personale sul piccolo schermo. In tutta l’Italia, e soprattutto a Roma, l’hanno sicuramente notata: è un possibile volto nuovo di un partito ancora rattrappito su vecchi arnesi alla D’Alema, alla Veltroni, anche, diciamocela tutta, alla Bersani. Però non di soli media vive un politico. Bisogna pure impratichirsi nell’arte dell’intrigo. (a.m.)
PS: non è che a me piacciano le manovre e le cospirazioni. Se ne scrivo è proprio perché, sottraendole all’ombra dei corridoi, chi mi legge venga assalito da sensazioni di rigetto come capita a me. Pigliatevela coi protagonisti di queste bassezze, non con chi le riporta.
Premetto che, per vicende semi-personali, la nostra vicesindaco non mi va affatto a genio. Probabilmente ho conosciuto il suo lato più "politicante" e meno umano. Fatto sta che non conservo un bel ricordo nè della sua persona nè del suo modo di agire.
RispondiEliminaDetto questo, devo dire che l'impressione che ho sempre ricevuto, sia nel poco in cui ho avuto a che farci, sia nelle cronache, è che la giunta Variati sia una giunta di individualisti sfegatati, che non si prendono per i capelli solo perchè sanno bene che Vicenza non è una città propriamente di sinistra, e quindi una spaccatura interna porterebbe inevitabilmente a palazzo Trissino le destre. E questa è l'impressione che ho ricevuto anche dai canali "interni" delle giovanili, l'impressione di degli assessori frutto di "giochi di palazzo", in uno stile di democristiana memoria, dove tutti fanno i propri interessi e giocano già pensando alle prossime elezioni.
In ogni caso, considero sterili le questioni riguardanti il caro-mensa. Credo non esista una giunta che decida di far pagare di più un pasto a dei bambini, a meno che non sia veramente necessario. Soprattutto se l'Assessore che gestisce la cosa è una donna ed una madre.
Questo per dire ancora una volta che il Pd a Vicenza non esiste, c'è Variati e il variatismo: un abile "manovratore" mascherato che fa il bello e il cattivo tempo, grazie anche a una giunta innocua che sembra assumere decisioni già prese "al di fuori".
RispondiEliminaPs: Bravo Alessio, l'epilogo della vicenda dimostra che quello che avevi anticipato era vero.