Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

sabato 29 ottobre 2011

Finanza tossica, è tutto come prima

E' sempre una piacevole sorpresa quando l'informazione mainstream, sia pur tra titoloni entusiasti ed editoriali propagandistici, ogni tanto fa saltar fuori qualche brandello di verità. Oggi un bell'articolo di Massimo Mucchetti, l'unico leggibile in quella pravda che è il Corriere della Sera, riporta il dato osceno della disuguaglianza economica figlia della globalizzazione. Si guarda bene dallo spingersi oltre, il neo-keynesiano Mucchetti, però è già qualcosa. Ieri, in un colonnino a pagina 2, sempre il Corrierone, fanaticamente allineato al pensiero unico filo-bancario, ha confessato in cosa consiste il fondo salva-stati europeo (ve lo ricopio qui sotto). In due parole: le devastanti conseguenze della crisi originata dalla finanza tossica sono curate con altra finanza tossica. E per di più con gli stessi identici sistemi. E noi poi ci tocca ascoltare i signori politici al soldo delle banche che si dicono preoccupati perchè la gente non ha più fiducia in questo modello di sviluppo. Ti credo: ci truffano ancora e sempre rifilandoci altre bolle finanziarie, rimandando in là nel tempo i debiti che sono destinati prima o poi a esplodere. Voi che continuare a crederci, alla fola del "mercato" e al teatrino destra-sinistra che le fa da copertura, il crac ve lo meritate. Ma noi, pochi anche se in crescita, che la storia dell'orso non ce la beviamo più, perchè dovremmo subirlo? Ditelo a chiunque: ci stanno fregando di nuovo, e se non cominciamo a dire "no" alla frode dell'euro, a questa Europa in mano ai banchieri e all'economia manipolata dalla speculazione, essere indignati non serve a un tubo. (a.m.)

Emissari ad Atene. I segreti del patto di Bruxelles
Il collasso a Wall Street nel 2008 ebbe due detonatori: i «Cdo» ( Collateralized debt obligation ), e i Cds ( Credit default swap ). I primi emettevano bond il cui valore era sostenuto da una massa di mutui immobiliari sottostanti: le famiglie indebitatesi per comprare casa «garantivano» che quei titoli sarebbero stati onorati. I Cds invece sono assicurazioni che una banca paga in caso di insolvenza su questo o quel bond. Queste sigle erano l' ultima frontiera dell' ingegneria finanziaria. Ora l' Europa le rispolvera per salvare se stessa. Il meccanismo del fondo salvataggi emerso dal vertice, senza evocarne i nomi, ricorda da vicino un Cds a cui si aggiunge un Cdo: tutto per mettere al sicuro l' Italia. Possibile? Uno strumento che promette di indennizzare il 20-25% delle perdite a un investitore in bond, come fa il fondo europeo Efsf, è in effetti un Cds. C' è poi la seconda parte del meccanismo, quella basata sul «veicolo» nel quale confluiscono anche gli investitori privati, oltre alla Cina o all' Arabia Saudita. Funziona così: in quel «veicolo» il 20% dei soldi viene messo dal fondo europeo e il restante 80% dai privati e dai fondi sovrani; quindi il «veicolo» compra titoli - diciamo - italiani e spagnoli sul mercato. Se Roma o Madrid fanno default, le prime perdite le subisce tutte il fondo europeo: il sistema è come un palazzo in cui l' Efsf sta al primo piano e sarebbe dunque il primo ad andare sott' acqua in caso di tsunami. Dunque gli investitori privati godono ancora una volta di una garanzia. Non solo: proprio come un Cdo, il «veicolo» a sua volta può vendere sul mercato bond sostenuti dal debito pubblico di Italia e Spagna, anche questi assicurabili al 20-25%. L' Europa antispeculazione e pro-Tobin Tax arriva a un livello di sofisticazione finanziaria da far impallidire Goldman Sachs, con la differenza che non lo spiega (neanche in caratteri minuscoli come si fa di solito in fondo ai documenti a Wall Street). E in America quando i debitori sottostanti a un Cdo sono affogati e tutto è saltato, lo Stato ha tamponato le perdite. In questo caso invece a tamponare non basterebbe più nessuno Stato: solo la Bce potrebbe farlo, anche se per ora non vi è autorizzata. Accanto a tanta tecno-finanza, il vertice europeo ha prodotto un' importante novità politica: ha trasformato la Grecia in un protettorato. Il governo di Atene perde le leve del potere. Funzionari di Bruxelles e delle capitali nazionali (anche di Berlino) si installeranno nei ministeri, nelle agenzie pubbliche, nella task force privatizzazioni a «monitorare sul terreno». Come Caschi blu dell' economia in uno Stato fallito. 
Federico Fubini
Il Corriere della Sera 28 ottobre 2011

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