Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

mercoledì 21 settembre 2011

Il bambin Maurizio contro babbo Silvio

Mitico Maurizio. Mi permetto di chiamarlo così, per nome, perché il capogruppo del Pdl, Franzina, dopo anni di interviste e chiacchierate a bordo d’aula penso di conoscerlo abbastanza bene. O meglio: credevo di conoscerlo. Perché stamattina apro il Giornale di Vicenza e leggo della sua improvvisa «delusione» per Berlusconi, per l’uomo che dal 1993 fino ad oggi gli aveva dato la speranza di «cambiare il Paese».
Chi resta deluso era un illuso. L’illusione di Franzina, e di tanti che militano e votano a destra, è durata non qualche anno, ma quasi un ventennio. 18 anni, per l’esattezza. Onestamente: bisognava aspettare, come fa Franzina, le «telefonate con Marysthell Polanco, a cui Berlusconi confessa di fare il premier a tempo perso», per rendersi conto di che razza di personaggio è il Berlusca? Soprattutto: è un po’ comico che uno scafato e intelligente, forse anche troppo intelligente, politico come Franzina si accorga solo adesso dello stile di vita di chi dovrebbe pensare a governare l’Italia e a rappresentarci nel mondo, invece di esporsi ai ricatti di faccendieri e papponi.
Ma questo non è neanche il peggio. Lo è che lo stupore fanciullesco di Maurizio secerni indignazione quando tale, nobile, benchè inflazionato sentimento è stato per lui e per quelli come lui un illustre sconosciuto fino all’ultimo giro di intercettazioni. Non si sentiva «preso in giro» quando dalla carte dei processi – non dalle pagine astiose della “stampa di sinistra”, che in faziosità è il contraltare di quella di destra – emergeva inequivocabilmente come questo figuro sia un corruttore di magistrati, corruttore di testimoni, corruttore della Guardia di Finanza, concussore della polizia, creatore di fondi neri e spergiuro? I reati di cui il capo del governo si è macchiato non lo hanno smosso neanche mezzo secondo, mentre scoprire, dopo che c’erano stati i casi Noemi, D’Addario, Ruby e prostitute varie, che il suo Silvio è un vecchio e laido puttaniere, questo, soltanto ora, lo fa vacillare. E poi, dice Franzina, frequentare gente come Tarantini e Lele Mora, non va bene. Una critica di costume e di stile, insomma, quella dell’esponente Pdl. E le frequentazioni del braccio destro di Berlusconi, l’amico dei mafiosi Dell’Utri? E la cricca denominata P4, di cui il sovrano di Arcore pare fosse il “Cesare”? E l’innumerevole, sterminata serie di scandali di mafia e camorra, di scambi di favori, di corruttele e malversazioni di cui sono stati investiti uomini della corte berlusconiana, da Scajola a Bertolaso, da Tremonti a Cosentino a Romano?
Franzina, forse non leggevi i giornali, ma non è necessario essere antiberlusconiani per intuire che siamo di fronte a una banda di delinquenti, di cui il tuo ex caro Berlusconi è il capo. Magari la folgore che ti ha fatto rinsavire è stata scoccata da ragionamenti di calcolo politico, ovvero abbandonare la nave prima che affondi e rimettersi sul mercato, magari proprio con quel Variati con cui smentisci qualsiasi liason. Magari non ti ricandiderai più, invece. Però non venirci a raccontare la favola del bambin Maurizio che d’un tratto, a causa della Polanco e Tarantini, non crede più a babbo Silvio. E spero che ora non ti accanirai a criticarlo, mentre fino a ieri lo difendevi anche quando era indifendibile. E’ una questione di stile, no? (a.m.)

2 commenti:

  1. La sensazione è proprio quella della nave che affonda con tanto di sgomitare per saltare sulla scialuppa. Bel pezzo.

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  2. in molti lo stanno facendo...peccato che cambieranno solo nave non la testa

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