So che da parte di un ragazzo poco più che trentenne come me, senza galloni né benemerenze da vantare, potrà sembrare irritante dare pagelle a più anziani e blasonati opinion-maker, ma questo è solo un modesto blog e saremo ancora pur liberi, vivaddio, di scrivere sui muri (virtuali). A qualche mio amico lettore che mi ha chiesto di commentare le opinioni di certi togati opinionisti vicentini, rispondo così: non posso commentare il nulla. Mi riferisco alle banalità di Antonio Baldo (nella foto), alle trombonate di Mario Giulianati, alle omelie di monsignor Nonis. Questi non li leggo mai, farlo è fatica inutile come sorbirsi un’articolessa di Eugenio Scalfari. Senz’altro più urticante e quindi interessante il teo-con Italo Francesco Baldo. Tutta democristaneria tipicamente berica, comunque. Gli unici che sul Giornale di Vicenza a mio parere valgono la lettura sono Francesco Jori, che fa un minimo di controcanto al pensiero corrente locale, e il direttore Ario Gervasutti, destra schietta anche se non, per fortuna, coi toni grandguignoleschi di un Sallusti. La domanda è: perché sottostimare i vicentini al punto da non cercare di vivacizzare il morto stagno delle idee lanciandovi di tanto in tanto qualche sasso critico? (a.m.)Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini
sabato 2 luglio 2011
Opinionisti senza opinioni
So che da parte di un ragazzo poco più che trentenne come me, senza galloni né benemerenze da vantare, potrà sembrare irritante dare pagelle a più anziani e blasonati opinion-maker, ma questo è solo un modesto blog e saremo ancora pur liberi, vivaddio, di scrivere sui muri (virtuali). A qualche mio amico lettore che mi ha chiesto di commentare le opinioni di certi togati opinionisti vicentini, rispondo così: non posso commentare il nulla. Mi riferisco alle banalità di Antonio Baldo (nella foto), alle trombonate di Mario Giulianati, alle omelie di monsignor Nonis. Questi non li leggo mai, farlo è fatica inutile come sorbirsi un’articolessa di Eugenio Scalfari. Senz’altro più urticante e quindi interessante il teo-con Italo Francesco Baldo. Tutta democristaneria tipicamente berica, comunque. Gli unici che sul Giornale di Vicenza a mio parere valgono la lettura sono Francesco Jori, che fa un minimo di controcanto al pensiero corrente locale, e il direttore Ario Gervasutti, destra schietta anche se non, per fortuna, coi toni grandguignoleschi di un Sallusti. La domanda è: perché sottostimare i vicentini al punto da non cercare di vivacizzare il morto stagno delle idee lanciandovi di tanto in tanto qualche sasso critico? (a.m.)
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d'accordo (tranne che su italo baldo, scrive malissimo e sempre le stesse cose)
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