Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

martedì 13 dicembre 2011

Sindacati amici del giaguaro

Ieri c'erano mille buone ragioni per scioperare contro questo governo di banchieri. Ma, anche volendo lasciar stare il fatto che lo sciopero limitato ad una sola giornata o addirittura a poche ore, pur essendo "generale", si riduce ad un atto simbolico di pura testimonianza, non aver messo nell'agenda della protesta una critica netta e senza sconti allo strapotere delle banche mi ha confermato nella mia idea: i sindacati confederali sono parte del sistema (si salva in parte la Fiom, ma solo per la combattività - ideologicamente è ferma alla mitologia dell sviluppo industrialista, della crescita come panacea per l'occupazione, e ignora completamente la convergenza d'interessi fra precario sfruttato e autonomo, imprenditore o commerciante che sia, precarizzato dallo strozzo bancario). Per questo non ho scioperato: non mi presto alla farse, per giunta in combutta con l'avversario. Leggete qui sotto un mio pezzo dell'altro giorno per capire perchè. (a.m.)

Sindacati, sciopero filo-bancario

Lunedì 12 dicembre ci sarà uno sciopero generale di tre ore dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil contro il "decreto salva-Italia" di Monti. Non chiamatelo unitario, per carità, altrimenti la segretaria cislina del Veneto, Franca Porto, vi fulmina: ci tiene moltissimo a rimarcare le differenze ideologiche con i colleghi cigiellini. In ogni caso, a Vicenza i tre segretari locali, Marina Bergamin (Cgil), Riccardo Dal Lago (Uil) e Gianfranco Refosco (Cisl), saranno i protagonisti di una giornata di protesta che dalle 16 alle 18 culminerà in tre manifestazioni in piazza: a Vicenza, davanti alla prefettura, a Schio e a Bassano. I sindacalisti se la prendono con l'iniquità della manovra del governo, che colpisce i soliti tartassati, lavoratori e pensionati.
C'è da segnalare una singolare omissione, però. Se la prendono con l'ingiustizia sociale, e si capisce: fanno il loro mestiere. Sull'ingiustizia degli aiuti alle banche, tuttavia, non una parola. La finanziaria, infatti, prevede tre misure scopertamente filo-bancarie. Uno: abbassamento della soglia di uso del denaro contante da 2500 a 1000 euro, che significa più commissioni e meno costi di gestione della liquidità per gli istituti di credito. Due: obbligo di transazione elettronica oltre i 500 euro per gli enti statali e la pubblica amministrazione (ad esempio, per erogare le pensioni). Tre: copertura dei passivi bancari garantita dallo Stato. E' vero che il sistema bancario italiano è meno "tossico" di quello americano o di altri europei, ma il messaggio politico è devastante: le banche all'origine della crisi non solo non vengono toccate, ma addirittura premiate e arricchite.
Dal sindacato ci si aspetterebbe almeno un accenno di critica. Invece niente. Anzi, confondendo la lotta all'evasione con la completa finanziarizzazione, fanno a gara ad essere più realisti del re e propongono di ridurre il limite massimo del cash ad appena 500 euro (lo Stato che ci sta a fare, se non riesce più a contrastare evasori, riciclatori e corruttori?). Se invoca la patrimoniale, la Triplice sindacale dovrebbe quanto meno porsi il problema di avanzare qualche proposta per rendere più sociale ed equo il servizio bancario. O no?  
Alessio Mannino
www.nuovavicenza.it 10 dicembre 2011

1 commento:

  1. Mannino, le risulta che il fondo pensionistico integrativo COMETA, dei metalmeccanici, sia partecipato dall'assicurazione americana AIG, quella in cui è intervenuto il governo americano per salvarla dalla bancarotta?

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