Caro Alessio, ho saputo che domani inaugurerà il suo nuovo giornale on line. Bene, son contento per lei. Apprezzo la sua onestà di pensiero anche se spesso non concordo con le sue tesi. Una domanda: sarà una specie di Fatto Quotidiano alla vicentina? Non crede che oramai essere antiberlusconiani non abbia più senso? Berto
Caro Berto,
prima di tutto: perché non si firma con nome e cognome? La ringrazio, in ogni caso, delle felicitazioni: anch’io come tutti ho bisogno di lavorare per vivere (ma non il contrario, come troppi fanno, specialmente qui in Veneto). Vengo alla risposta. Non è il primo che mi suggerisce il paragone con il giornale diretto da Padellaro. Ma le dico che no, non sarà un Fatto in piccolo. Anzitutto, per il motivo tecnico che la Nuova Vicenza sarà un giornale da leggere esclusivamente su internet. Ma soprattutto perché, pur io stimando il piglio battagliero e l’indipendenza della testata antiberlusconiana, cercherò di non appiattirmi su una sensibilità troppo ancorata a sinistra (nonostante Travaglio pensi a correggere parzialmente il tiro, da uomo di destra qual è). Padellaro, Colombo, Flores d’Arcais: tutti revenants di sinistra. Lei ha ragione: in declino il berlusconismo (era ora), l’antiberlusconismo in servizio permanente effettivo non ha più ragione d’esistere. Ora il nostro problema è il commissariamento dell’Italia da parte dell’Europa dei banchieri. Mi domando: dove sono finiti gli indignati? Non s’indignano più se al governo c’è un robot della finanza internazionale come Mario Monti, che ci spellerà vivi per accontentare i suoi mandanti?
Tornando al mio nuovo giornale che sarà disponibile in rete da venerdì (stasera e domani solo un’anteprima), posso garantirle che rifletterà il mio approccio di sempre: nessuna preclusione faziosa, perché non avremo una fazione da difendere a priori. Perciò neppure chiuderemo occhi o faremo sconti. Cercheremo di essere liberi. Semplice, benché vasto programma. (a.m.)
Nessun commento:
Posta un commento