Questi sono gli auguri di buon
compleanno a Massimo Fini che abbiamo scritto Vittorio Di Giacinto ed io,
entrambi suoi amici. Massimo l'ha fatta pubblicare sulla sua bacheca Facebook.
Semplicemente a Massimo.
Nascevi settant’anni fa,
vecchio ragazzo. Un uomo singolare, mite, originale. Polemista – razza nobile
in via d’estinzione, da non confondere con gli urlatori televisivi – a cui solo
l’età ha attenuato un po’ l’umor di cane, non gradiresti un panegirico, anzi,
se ti conosciamo un po’, ti toccheresti pure. Dunque niente sperticate lodi.
Però senza i tuoi scritti,
apprezzati pure dai modernisti fuori tempo, dai vetero-illuministi, dai
progressisti in realtà conservatori, dagli ottimisti razionalisti ed
economicisti di tutte le risme, di destra e di sinistra, senza l’emarginazione
a cui l’establishment ti ha condannato per anni senza piegarti, senza le tue
idee antimoderne e perciò molto attuali, noi che le abbiamo fatte nostre ci sentiremmo
interiormente meno liberi di quel che ci sforziamo di essere.
Fatte tutte le debite
proporzioni, sei il Nietzsche del giornalismo italiano, uno dei pochi pensatori
in circolazione in un’Italia che ha portato il cervello all’ammasso e scordato
cos’è avere un’anima. Non ti facciamo gli auguri di buon compleanno, no, ché la
prenderesti male, come male vivi la vecchiaia da te ritenuta, da onesto pagano
senza ipocrisie consolatorie, un’intollerabile atra senectus. Malgrado il
traguardo di oggi, ti auguriamo invece la fortuna di poter essere al nostro
fianco quando dovesse avverarsi la tua previsione: la rivolta contro
l’angosciante sistema di vita che ci fa vivere, per dirla come si deve dire,
una vita da sognatori, disillusi di vivere nel migliore dei mondi possibili.
Ringraziandoti, ti
abbracciamo.
Alessio Mannino e Vittorio Di
Giacinto
19 novembre 2013
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