Se predicato da un Papa e
praticato dai preti, il digiuno per nobili motivazioni - come la pace - ha un
senso religioso e una dignità spirituale. Gesù diede l’esempio digiunando
quaranta giorni, per eliminare il superfluo e ascoltare meglio la parola del
padre. Ed è questo il significato del digiunare per un cristiano: sentire meno
il peso della carne per udire di più la voce di Dio. Un assurdo, visto che la
fame il suo morso lo fa sentire eccome, lancinando la carne viva. Ma l’ascesi
mortificante è un must dei cristiani: contenti loro… Bergoglio, fra un tweet e l’altro, invita
alla privazione collettiva di cibo questo sabato contro la guerra (sottinteso:
alla Siria). L’invito è esteso a tutti, atei compresi. Il che mi pare un
controsenso, visto che un ateo degno di tal nome a Dio non ci crede. Ma tant’è,
ormai non ci sono più i Papi di una volta.
Lasciando perdere queste
fisime sacre, passiamo ai profani affamati per convenienze. Dopo l’annuncio del
pontefice c’è stato un corri corri generale per conquistare il titolo di
digiunatore più zelante. Uno spettacolo obbrobrioso. Politici, sportivi,
attori, gente famosa di tutte le risme si scopre pervasa da un’ascetica volontà
di far la fame, sia chiaro per un solo giorno. Il nefasto Veronesi, sempre
prodigo di amenità ammantate di scienza, sentenzia: la protesta del Papa è
laica, perché è provato scientificamente che la violenza è contro natura. Vi
supplico, mandategli un dottore. E’ certamente crudele, aberrante, immorale la
“violenza”, quando distrugge vite umane innocenti. Ma che sia innaturale, no.
Altrimenti l’insigne medico dovrebbe spiegarci com’è che l’uomo si ritrova in
corpo da decine di millenni l’istinto di aggressività, base biologica dell’autoconservazione.
Un altro uomo di Chiesa, don
Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace, ha finito da pochi di giorni di
digiunare contro lo stupro di cemento che ha distrutto il Veneto. Lui, la fede
ce l’ha, ci crede e amen. Ma poi è partita la staffetta di sindaci e
amministratori comunali per imitarlo. Quegli stessi che non sanno resistere al
richiamo dell’onere urbanistico e dello “sviluppo” licenziando piani regolatori
in cui scappa sempre la costruzione ex novo, il centro commerciale, la
speculazione. Guai ai farisei ipocriti, tuonava l’unico vero cristiano
esistito, quello che morì sulla croce. Ma hanno sempre vinto alla grande i
farisei.
Mi spiace per chi è in buona
fede, ma a me questa storia del sacrificio di ventiquattrore d’orologio,
massificato e globalizzato, non convince per niente. E’ un bel media event, di
quella grande industria del consenso che è diventata la Santa Madre vaticana.
Non abbiamo mai sentito, mai, nessun vicario di Cristo piangere una lacrima per
i bambini polverizzati dai droni in Afghanistan. Sarà che laggiù non ce ne sono
battezzati cattolici. E non abbiamo neppure mai visto un vescovo di Roma, uno
che sia uno, puntare il dito di condanna contro l’Impero del Bene occidentale
come fece Woityla contro l’Impero del Male comunista. Troppi interessi da
difendere nelle diocesi Usa e nella vecchia Europa.
Preferisco mangiare di gusto e
tenermi in forze per fare ciò che posso, nel mio caso scrivere e divulgare chi
scrive che la guerra alla Siria non è altro che l’ennesima aggressione
illegittima e prevaricatrice degli Stati Uniti e dei suoi reggicoda.
Digiunassero pure, i fan di Bergoglio. Sperando che l’ispirazione divina, oltre
che far divampare la fede, li illumini anche nella ragione, madre della
giustizia.
Alessio Mannino
www.ilribelle.com
12 giugno 2013
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