Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

sabato 16 luglio 2011

Brave new world

Non dico certo niente di nuovo o sorprendente, ma per descrivere il mondo di oggi è più utile Brave New World di Aldous Huxley piuttosto che 1984 di George Orwell. Il totalitarismo che viviamo sulla nostra pelle è avvolgente, indolore, sottilmente persuasivo, ma tolta la maschera di permissività e individualismo, il dogma "produci, consuma, crepa" condiziona in modo ferreo e implacabile il nostro inconscio. Sotto la superficie di luci e gioie artificiali  si percepisce un fondo di disperazione, ribollente fra crack finanziari, vite precarie, finta democrazia e società dello spettacolo. Crediamo di essere liberi, e siamo schiavi.
Sotto molti aspetti la società del Mondo Nuovo può essere considerata utopica e ideale: l'umanità è finalmente libera da preoccupazioni, sana, tecnologicamente avanzata, priva di povertà e guerra, permanentemente felice. L'ironia tuttavia è che questa condizione ideale è ottenuta sacrificando le cose che generalmente consideriamo importanti per l'essere umano: la famiglia, l'amore, la diversità culturale, l'arte, la religione, la letteratura, la filosofia e la scienza. In questo senso la società del Mondo Nuovo è una "distopia", cioè un'utopia ironica o negativa.
I cittadini del Mondo Nuovo non hanno alcuna nozione della storia passata, salvo sapere, per il condizionamento avuto, che nel passato sono successe cose orribili e che quello di oggi è il migliore dei mondi possibili. Sanno che gli esseri umani in passato erano vivipari e che esistevano nascite e genitori, ma questi concetti sono un tabù, le parole "madre" e "padre" sono usate come insulti. Sono inoltre proibiti l'amore per i libri – in quanto "mezzi sovversivi" con il quale potrebbe avvenire un decondizionamento - e la passione per i fiori – proibiti in quanto gratuiti e perciò intollerabili in una società consumistica.
Forse la cosa più sorprendente della società descritta nel romanzo è il comportamento dei suoi cittadini. Le caste inferiori, prodotte per clonazione, mostrano una forte mentalità gregaria, ma anche gli individui delle caste superiori, dove da un embrione si ottiene un solo individuo adulto, sono condizionati ad accettare il sistema di caste e le consuetudini sociali che discendono da esse. Nel corso del romanzo, spesso i personaggi citano gli slogan imparati durante il condizionamento che hanno ricevuto. È considerato normale essere molto mondani, avere una vita sessuale totalmente promiscua fin da piccoli, allontanare i pensieri negativi con il soma (che ha come unico effetto negativo quello di accorciare la vita di qualche anno, ma per la felicità il prezzo non è poi così elevato), praticare sport ed essere, in genere, buoni consumatori. È invece inaccettabile passare del tempo in solitudine, essere monogami, rifiutarsi di prendere il soma ed esprimere opinioni critiche nei confronti degli altri e della società. (da Wikipedia)

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