Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

giovedì 8 dicembre 2011

Il decreto ammazza-Italia

Ma al netto dei fiumi d’inchiostro e ore di infotainment, in cosa consiste la finanziaria firmata dal governo della finanza? In pochi punti, ecco perché le lacrime della Fornero, terrificanti non perché finte ma al contrario perché vere, per un’agghiacciante buona fede da macellaia sociale, si trasformeranno nel sangue di tutti noi.
Tasse sulle case (aumento del 60% del moltiplicatore dei valori catastali, aumento delle aliquote, nuova Ici ribattezzata Imu sulla prima casa): è il de profundis sul piano casa e sull’edilizia, che in un’economia sviluppista come la nostra è, ahinoi, il tradizionale volano della ripresa. Tradotto: recessione.
Aumento dell’Iva di due punti al 23% nella seconda parte del 2012, cioè meno consumi e uno svantaggio soprattutto per i redditi più bassi. Tradotto: recessione.
Pensioni: risibile adeguamento all’inflazione (solo per le pensioni più povere), metodo contributivo per tutti (cioè i giovani in pensione non ci andranno o mai, oppure con un misero assegno sociale), innalzamento dell’età pensionabile (in pratica andremo in pensione a 70 anni). Traduzione: schiavitù.
Taglio del personale politico delle Province, ridotte a enti intermedi con una rappresentanza non elettiva, e nessuna scure su altri carrozzoni e sprechi della macchina pubblica. Risparmio minimo: 400 milioni di euro. Traduzione: specchietto per le allodole per dare un contentino al popolo bue.
Misure a favore delle banche: soglia del contante da 2500 a 1000 euro (più commissioni, meno costi di gestione),  obbligo di transazione elettronica oltre i 500 euro per la pubblica amministrazione (ad esempio, per erogare le pensioni), garanzia statale sui debiti degli istituti in passivo (emissioni obbligazionarie). Traduzione: i colpevoli della crisi vengono premiati anziché puniti, alla faccia dei sacrifici che deve subire la gente che vive di lavoro.
Il decreto “salva-Italia” è in realtà l’obbedisco ai mercati che hanno sostituito i cittadini come legittimi sovrani del potere politico in Italia e in Europa. Esemplare nel suo essere grottesco è il botta e risposta fra il premier Monti e un untuosissimo Vespa, subito convertito al nuovo corso, nell’intervista di martedì 6 dicembre: al giornalista di corte che gli chiedeva chi si mai si celasse dietro l’uomo nero dei mercati internazionali, l’economista trilateral-bilderberghiano ha risposto evocando fondi sovrani cinesi, fondi pensione canadesi e sì, anche speculatori, ma i mercati, per amor di dio, non vanno demonizzati ma domati. Se questi agenti che obbiettivamente si comportano come nemici stranieri si rifanno sulla carne viva del popolo italiano, be’, chi se ne importa, sono déi intoccabili e vanno assecondati, lusingati, vezzeggiati. Scrive acutamente Marco Della Luna che la strategia di dissanguamento ha scopi precisi: «svalutare gli asset per poterne fare incetta a costi stracciati col denaro prodotto da banche centrali e dark pool (il circuito delle grandi banche mondiali che controllano anche la Fed e che ha lasciato recentemente a secco le banche italiane, come strumento di pressione o meglio coercizione politica); impadronirsi di tutto il reddito disponibile; rendere la popolazione docile e sottomessa; piegarla a un nuovo assetto politico, fiscale, sociale, con cessione della gestione del bilancio e del fisco a organismi europei a guida tecno-tedesca (Italia colonia)». Dove si potrebbero andare a prendere, invece, risorse se proprio si volesse? Ad esempio dai 60 miliardi di corruzione, dai 90 miliardi di evasione dalle slot-machines, da una parte dei 23 miliardi di spese militari come quelle in missioni di guerra e di occupazione per conto Onu e Nato cioè Usa, da una fetta dei 35 miliardi di costi della politica, dai 70 attribuiti al business del crimine organizzato. Ma tanto è inutile: siamo governati da una cricca eterodiretta dalle Borse, dalla plutocrazia americana, dalle banche anglosassoni e franco-tedesche, e dalla Germania.
Alessio Mannino
www.ilribelle.com 7 dicembre 2011

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