Io non sono sempre delle mie opinioni. G. Prezzolini

lunedì 31 ottobre 2011

Dal Lago, un (quasi) addio


Stando a quanto annunciato in un’intervista di ieri, quest’oggi l’onorevole Manuela Dal Lago dovrebbe aver imbucato la lettera di dimissioni da consigliere comunale della Lega Nord del Comune di Vicenza. Adduce una motivazione strettamente pratica, la scaltra Manuelona: «mi è praticamente impossibile essere presente in Consiglio comunale: le sedute consiliari sono quasi sempre fissate a metà settimana, quando io sono a Roma, alla Camera. Avevo intenzione di dimettermi già da tempo...». Tutto vero. Come è vero che lei aveva chiesto al sindaco Achille Variati di far spostare le sedute al lunedì o al venerdì così da permetterle di parteciparvi, ma Achille, spietato, le ha risposto picche. Con un governo traballante, il partito fa quadrato e la vuole a Montecitorio, sempre pronta a schiacciare il tasto. La Dal Lago, perciò, deve lasciare la seggiola di capogruppo del Carroccio in aula consiliare. La sostituirà Paola Bastianello, ex presidente della circoscrizione 2.
Ma l’uscita di scena di un personaggio di tal peso dalla ribalta politica vicentina non può non nascondere un risvolto dietro le quinte. La Dal Lago non molla soltanto perché precettata da Bossi&Co. E’ da un po’ che ha abbandonato soverchie illusioni di candidarsi a sindaco secondo il suo antico progetto che prevedeva la corsa a capo della Lega e di una lista civica tutta sua, aperta ad amici e sodali (come la premiata coppia Alifuoco e Giulianati, che ha bellamente scaricato). Di fronte ha Variati, avversario per nulla facile da battere, coadiuvato da Lia Sartori, che è pappa e ciccia con Achille. Lo scrivevo su questo blog mesi fa e lo confermo: il patto fra gli ex sfidanti del 2008 è ben saldo e opera nell’ombra, in barba agli schieramenti e ai partiti. Nel secondo mandato Hullweck, in consiglio c’era la maggioranza trasversale Bressanello-Dal Lago-Alifuoco; ora, in più comode e riservate riunioni di palazzo, c’è l’alleanza trasversale Variati-Sartori (con tutta probabilità la vedremo all’opera quando si entrerà nel concreto dei piani urbanistici).
A quanto pare, inoltre, Manuela ha rotto anche col costruttore Gaetano Ingui, sua storica sponda imprenditoriale, e col club degli sconfitti di Confindustria. Se aggiungiamo la situazione di instabilità che tormenta la Lega in questo periodo, in cui lei, da maroniana che era, si è posizionata contro Tosi e a favore di Gobbo agitando il frustino dell’epuratrice bossiana, possiamo arguire che la Dal Lago ha i suoi buoni motivi per guardare a Roma e ad eventuali incarichi nazionali, piuttosto che impantanarsi nella palude vicentina. Nella quale, però, potrebbe comunque rientrare: facendo la sdegnosa, si è messa nella condizione di poter poi, se la Lega e il centrodestra non dovessero trovare un accordo sul candidato sindaco, accettare di correre dettando lei le condizioni. Astuta come sempre, non c’è che dire. (a.m.)

Nessun commento:

Posta un commento